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TRASFERIMENTO: BOLOGNA – NERVIANO – CUNEO - km 473 |
PRIMO
GIORNO CUNEO – CASTELLANE - km 196 Da Cuneo seguire per Borgo S.Dalmazzo/Colle della Maddalena. Subito dopo Vinadio si gira a sinistra per il Colle della Lombarda. Tornanti, strada stretta e piacevolissima, altipiano, ancora tornanti, laghetti. Il Santuario di S.Anna merita solo per il panorama che si gusta da lassù. Se non si vuole andare al Santuario bisogna girare a sinistra per il Colle della Lombarda, prima che la valle termini, comunque c’è una sola strada, difficile sbagliare. Bellissima strada in mezzo alla foresta. Arrivati al passo, 2351 slm, una tristezza: il lato francese propone subito il nucleo turistico di Isola 2000, con condomini stile Riccione. Sul versante opposto della montagna si vede come le (nuove, presumo) piste da sci abbiano stuprato il paesaggio, ma potrebbe essere solo una situazione momentanea, si spera che il prato ricopra quello scempio. Si continua sulla strada fino ad arrivare a Isola. Giriamo a sinistra verso St Sauveur (a destra si va verso il Col de la Bonette). La strada è bellissima, con curve dolci e sinuose. Alla sera ci rendiamo conto di come tutto il percorso, dopo il passo, sia costituito da tragitti piacevoli, da percorrere a qualsiasi andatura. Da questa strada bisogna girare per Guillaumes sulla D30, l’incrocio è appena prima di St Sauveur (13 km dopo Isola), è difficile da vedere, quasi tutti lo mancano e, arrivati a St Sauveur tornano indietro. Il cartello indica Col de la Couillole, 1678 slm, che è un fantastico passo con strade contornate da alberi ad alto fusto. Davvero bello. Dopo 24 km si arriva a Beuil (benzinaio) e da qui bisogna girare per la D28, Gorges du Cians. Tenere pronta la macchina fotografica, perché ci si trova immersi in un canyon di 22 km di rocce rosse, il fiume scorre in fondo alla valle e lo spettacolo è garantito. Peccato solo che delle piccole gallerie abbiano sostituito dei passaggi molto suggestivi sotto la roccia, riservata ora alle biciclette. Le rientranze per fermarsi a fare foto sono davvero tante, x cui non vale la pena di rischiare fermandosi in mezzo alla strada. Arrivati all’incrocio con la D202 giriamo a sinistra, siamo su una strada molto più scorrevole. Si tiene la D202 per 45 km, si passa il borgo medievale di Entrevaux (che andremo a visitare in uno dei giorni successivi perché merita veramente), si costeggia il fiume Var, si passa un altro colle, il Col de Toutes Aures, 1120 slm fino a Vergons. Qualche km dopo giriamo sulla D955 per Castellane. Lungo la strada ci fa compagnia il bellissimo Lac de Castillon, con delle anse con acqua chiarissima, veramente uno spettacolo. Troviamo posto in uno dei tanti campeggi sulla strada per le Gorges du Verdon. Il prezzo per due persone, moto e tenda è di circa 15/20 euro per notte… |
SECONDO GIORNO GIRO DELLE GORGES DU VERDON - km 191 Abbiamo deciso di dedicare un’intera giornata al giro, vogliamo prendercela con assoluta calma e goderci il panorama da ambo i lati. Partendo da Castellane, sulla D952 NON abbiamo girato al primo bivio che indicava la Corniche Sublime, ma abbiamo proseguito sulla strada fino al bivio per la Routes des Cretes (D23), molto ben segnalato da un albergo/ristorante “Des Cretes”. La strada si inerpica sopra i costoni più alti delle Gorges. Vale la pena di fermarsi almeno nei primi quattro punti panoramici, per ammirare lo strapiombo di oltre 700 metri… in fondo si vede il fiume che scorre… La strada è a 1.285 m e il Verdon scorre a 570 m. Una volta terminata la Route des Cretes (pochi la conoscono quindi ci sono pochissime auto e camper) ci si trova a La Palude, dove ci si può fermare per una merenda. Al semaforo girare a destra e ripercorrere la D952 fino al bivio più importante dove si gira a destra e si prende la strada più famosa delle Gorges du Verdon. Dopo 6/7 km si vede sulla DX in alto un fortino… è un hotel e NON si può visitare!! Però serve come indicazione perché si deve girare a destra dalla strada principale, proprio come per andare al fortino. Il suo paese Trigance attira molto ma non merita una visita approfondita. Proseguendo per la strada si arriva alla D71, si gira a destra e si viaggia con un occhio alla strada e uno alle gole che offrono spettacoli incredibili. Percorrendo la strada fino alla fine si arriva ad intravedere il Lac de Ste Croix, pieno di vele, di bagnanti e di pedalò, ma con colori fantastici. Arrivati al bivio dopo Aiguine, si prosegue verso Moustier fino alla fine del lago… Qui ci si ferma, anche se il traffico è lo stesso della tangenziale di Milano, vale la pena noleggiare un pedalò (8 euro, 2 persone, 1 ora) per addentrarsi nelle gole, fare un bagno e qualche tuffo… i trampolini naturali sono tantissimi! All’andata si può pedalare fino alla fatica, al ritorno la corrente aiuta molto!! Dopo il bagno (l’acqua è a temperatura perfetta) si riprende la moto e si torna al campeggio. Occhio alla sera a Castellane, riuscire a mangiare a prezzi decenti è difficile, pizza a 9 euro, idem per le insalate. Attenzione, anche se il tragitto è di soli 190 km, le molte soste allungano molto i tempi. |
TERZO GIORNO ENTREVAUX – COL DE CAYOLLE – COL D’ALLOS - km 200 Tenendo come base il campeggio a Castellane abbiamo deciso di andare a visitare Entrevaux, il borgo medievale. Si riprende la D955 verso Vergons costeggiando il Lac De Castillon (alla seconda percorrenza la strada invita ad aumentare il ritmo) e poi a dx la D202 fino a Entrevaux. Parcheggiata la moto ci siamo addentrati nel paesello, dove abbiamo notato subito un cartello “Musee de la Moto”… dopo qualche giretto tra le strettissime viuzze abbiamo incontrato il Musee… altro non è che una splendida collezione di 75 moto, annate che vanno dal 1905 al 1965, tra cui Ducati Cucciolo, Ducati Sport, Moto Guzzi, MV Agusta e molte marche a noi sconosciute… tutte stipate in due sole stanze: casa e solaio. L’ingresso è gratuito, ma si può lasciare un’offerta, e la passione che Michel Lucani ha messo in questa creazione… beh, lasciare un’offerta è il minimo che si può fare! Il paese è molto bello, ancora intatti i telai dei 6 ponti levatoi e i ricordi dei tempi andati. Il resto della giornata è stato dedicato a un giro in moto panoramico… da Entrevaux siamo tornati verso Castellane e abbiamo girato a DX per le Gorges de Daluis, altro spettacolo di strade tra le rocce rosse. Dopo qualche km un ponte molto alto ospita due ragazzi che organizzano il salto con l’elastico… ovviamente Ivan non si è tirato indietro e in men che non si dica si è spogliato dell’abbigliamento motociclistico per provare questa nuova esperienza (60 euro il lancio + 15 se si vuole anche il video)…. Peccato solo che il ritorno dal fondo della valle si fa a piedi! Proseguendo sulla strada si passa il Col de la Cayolle, 2326 slm, carino ma non consigliato per le moto veloci viste le condizioni dell’asfalto, veramente disastrato. Senza arrivare fino alla cittadina di Barcellonette si gira a sinistra sulla D908 per tornare verso sud attraverso il Col d’Allos, 2247 slm, Colmars, St. Andrè, Lac de Castillon, Castellane. |
QUARTO
GIORNO TRASFERIMENTO GOLE VERDON VERSO GOLE ARDECHE - km 232 Il trasferimento è stato un inferno, un caldo assurdo, traffico e code in città. Il tutto ci ha costretti a una sosta per il pranzo in un centro commerciale con tanto di aria condizionata. La strada che abbiamo scelto (mai scelta fu più sbagliata) è Castellane, D952, Gorges du Verdon, Riez, Greoux les Bains, a dx per Manosque fino alla N100, dove abbiamo girato a sinistra, Apt, Avignon, e poi verso nord, Bagnols sur Ceze, Pont St. Esprit, poi a sinistra sulla D290 per le gole dell’Ardeche. Il campeggio dove abbiamo deciso di fermarci è a Pont d’Arc, alla fine delle Gorges. Un posto spettacolare con una spiaggia carina, un’acqua fantastica e lo scenario di un arco naturale dove passa l’Ardeche. Il prezzo è di circa 19 euro per il forfait. |
QUINTO GIORNO GOLE DELL’ARDECHE - km 100 circa Sveglia prestissimo per fare un po’ di foto in spiaggia. Preparata la moto siamo partiti per le gole dell’Ardeche come dei veri turisti: sosta obbligata ad ogni punto panoramico, con tanto di macchina fotografica appesa al collo. Ardeche: una pista d’acqua con tornanti, chicane e pochi rettilinei: densità di canoe pari a quella dell’acqua, in un tratto di 300 metri ne abbiamo contate almeno 75. Si noleggiano in cima al fiume (15/20 euro a testa), vi danno un bidone con chiusura ermetica dove mettere vestiti, pranzo ecc… e via, la discesa corta sono 6 km, quella intera 28 km. Le gole fanno abbastanza impressione, ma dopo aver visitato quelle del Verdon, si è abituati a certi spettacoli e l’effetto, devo ammetterlo, e meno coinvolgente. Dopo aver visitato il bellissimo paesino medievale di Aigueze, ci siamo incamminati verso il campeggio, con nuvoloni neri poco promettenti. Al primo temporale abbiamo parcheggiato il GS e ci siamo riparati sotto gli alberi… poi siamo ripartiti e il resto dell’acqua l’abbiamo presa tutta! Purtroppo l’abbigliamento da moto era quello per le alpi, quindi non avevamo niente di estivo ma con protezioni, quindi la giornata da turista vedeva un completo così composto: pantaloni corti, maglietta, scarpe da ginnastica, infradito nelle borse, macchina fotografica nella busta di plastica. Ovviamente, così abbigliati, l’andatura è stata da bradipo… ma il relax era completo! |
SESTO GIORNO TRASFERIMENTO VERSO LE ALPI PONT D’ARC – BRIANCON - km 266 Per il trasferimento abbiamo evitato di rifare per la quarta volta la strada delle Gorges e abbiamo optato per la D4 che parte da Vallon Pont d’Arc per St.Remeze, Bourg St.Andeol: 10 km di pista con chicane, tornanti larghissimi, asfalto meraviglioso, pitlane e spazi di fuga!! Da rifare assolutamente con la moto scarica, ma sarà per un’altra volta! Il nostro viaggio è proseguito sulla D59 e poi sulla D94, altra strada meravigliosa, scorrevole, piegosa… non ce l’aspettavamo proprio. Passato Nyons sulla D994 si continua per Gap e la strada è sempre più bella, senza intoppi, code o casini (al contrario della N100 fatta all’andata), soprattutto la temperatura è decisamente più confortevole! Da Gap si continua sulla N94 passando il lago di Serre-Poncon, molto vento, molti surf, molte vele, ma anche un gran caos (era anche la settimana di Ferragosto). Molto bella la strada fino a Briancon, dove ci siamo fermati al Campeggio 5 Vallees, 16 euro a notte la spesa, bagni che ti ci specchi, una piscina tenuta veramente in maniera maniacale, un’organizzazione perfetta e una quiche lorraine da favola!!! |
SETTIMO
GIORNO COL DU LAUTARET – COL DE SARENNE – ALPE D’HUEZ – 2ALPES - km 185 Tenendo come base Briancon (almeno per evitare di smontare e rimontare la tenda ogni giorno), partiamo per il primo dei nostri giri alpini! Da Briancon si prende la N91 per il Col de Lautaret, alla rotonda per il Mont Genevre si gira a sinistra invece che a destra, si scorre tranquillamente verso il Col du Lautaret, 2058 slm, e si tira dritto (senza girare a DX per il Galibier), si prosegue sulla strada tortuosa fino all’inizio del bacino formato dal Romanche e si gira a dx per Mizoen/Clavans… in questo modo si arriva all’Alpe D’Huez da una strada fantastica e surreale in quanto a panorami, è il Col di Sarenne. Attenzione, dopo i due paesini c’è da deviare verso sinistra, altrimenti si finisce a Besse, al limite si torna indietro visto che la strada finisce. Il Col di Sarenne si inerpica fino a 1999 metri, dove ci si può fermare per una sosta, si sta benissimo, l’aria è frizzante ma non fredda e di gente, qui sopra ce n’è veramente poca, la strada non è delle più conosciute anche se è molto bella. Bisogna portarsi qualche cosa nelle borse se si vuole mangiare, perché non c’è nemmeno il bar. Salendo al Col de Sarenne bisogna fare attenzione ai canaletti per il passaggio dell’acqua che tagliano la strada e fanno fare certi salti che con la moto carica non sono molto salutari. Arrivati all’Alpe d’Huez si vede subito che è un posto turistico, alberghi, palazzi ecc. si contrappongono nettamente con il paesaggio deserto di qualche chilometro prima. Scendendo si percorre la strada che fanno i ciclisti del Tour de France, bellissima ed emozionante con tutte le scritte per terra… ce n’è qualcuna anche dedicata al “Pirata”. Arrivati sulla N91, la strada principale, si percorre qualche km verso “casa” quindi verso sinistra e dopo poco si trova un cartello per le 2Alpes, vale la pena di arrivarci, soprattutto se volete provare le emozioni del freeride in bicicletta. Alle 2Alpes noleggiano di tutto, ma soprattutto biciclette incazzate da discesa nei prati, sci e snow board. Gli impianti sono aperti appunto per favorire la pratica del freeride e tutte le seggiovie sono attrezzate per il trasporto delle biciclette. Siamo arrivati in cima e abbiamo assistito a una interessante gara di freeride che ci ha fatto apprezzare come anche le bici professionali siano dei concentrati di tecnica non indifferenti. Il ritorno va fatto dalla stessa strada, e poi dalla N91 che è sempre piacevole. Conviene non tornare troppo tardi perché il valico del Col du Lautaret (2058 metri) è sempre un po’ freddino verso sera. |
OTTAVO GIORNO COL DE VARS – CIME DE LA BONETTE – COL DE LA LOMBARD – COLLE DE LA MADLEINE – COL D’IZOARD km 330 Il giro di oggi, considerata la tipologia
delle strade e le molte soste che vogliamo fare per apprezzare e ammirare
il mondo, è un po’ lunghetto, bisogna quindi che partiamo
a un’ora decente, onde evitare di tornare troppo tardi. I passi
da fare sono 6 e tutti meritano un ritmo tranquillo e serafico, altrimenti
si rischia di perdere gli attimi fuggenti più belli. Da Briancon
prendiamo la N94 per Gap, dopo una trentina di km giriamo per Guillestre
e prendiamo subito a destra per il Col
de Vars, incappiamo nell’ordine in una manifestazione animalista
per la protezione dei montoni e nel bel mezzo della tappa ciclistica
di una gara di Triathlon, per fortuna che i ciclisti a Guillestre girano
per il Col D’Izoard, lasciandoci liberi di scorazzare verso il
Col de Vars. Strada bellissima, tornanti ampi, visibilità ottima
e asfalto, neanche a dirlo, perfetto. La fresca temperatura ci accompagna
e man mano che facciamo strada il termometro si alza e si abbassa…
non serve nemmeno un altimetro per capire quando si è in alto
e quando in valle. Arrivati alla D900 giriamo a destra verso Barcellonette
e poi subito a sinistra per la Cime de la Bonette, da qui inizia una
la strada più alta d’Europa che raggiunge il livello di
2802 metri proprio in cima al passo. La strada sale vertiginosamente
ricordando con vari cartelli
che quando pensi di essere quasi arrivato sei solo a 1.400 m slm e te
ne mancano altrettanti! Ogni tanto si incontra qualche ciclista e il
pensiero a come farà ad arrivare fino in cima è immediato.
Dopo i 2000 metri la strada passa tra alcuni altipiani dove non si fatica
a trovare qualche gregge di pecore e i resti
di quelle che erano delle postazioni militari. Certo che vivere a quelle
altitudini non doveva essere facile, soprattutto quando il clima era
inclemente. Arrivati al valico de la Bonette, Col de Restefond, gli
animalisti ci perseguitano con la loro manifestazione… si, loro
fanno manifestazione con tanto di volantini anche a 2.800 metri slm.
Da qui, prima di proseguire il viaggio vale la pena di fare il giro
(asfaltato) della cima, si riesce anche a parcheggiare e a salire fino
alla punta estrema dove un’altra serie di ceramiche
ci indica quali sono le cime più alte e, bellissimo, dov’è
Torino, dov’è Parigi, ecc… davvero strano pensare
di essere lassù
e farsi un’idea che dietro la montagna ci sono ancora strade,
città, paesi, fabbriche ecc… Si riparte
e, per non fare la stessa strada al ritorno si allunga fino al Col de
la Lombarda (da non fare assolutamente in una domenica d’agosto)
costellato di allegre famiglie da pic-nic domenicali e domenicale era
anche il loro modo, incosciente aggiungo io, di guidare. Resta il fatto
che il Col de la Lombarda è sempre affascinante. Arrivati a Vinadio
subito a sinistra verso il Col de la Madleine, più filante, meno
curvoso, presenta solo una serie di tornanti prima di arrivare al Col
de Larche, subito attaccato. Vista la quantità di carabinieri
e polizia da Vinadio al Col de la Madleine, abbiamo dedotto che è
una strada particolarmente frequentata da postini, che infatti sono
subito comparsi alle prime curve serie. Fare quindi attenzione a loro,
che ti passano a velocità Warp, ma anche agli omini blu…
La strada prosegue e dopo una quindicina di km si gira a destra per
il Col de Vars (bisogna per forza farlo sia all’andata che al
ritorno, ma non dispiace affatto) e poi, invece di tornare per la statale
“bassa” si risale verso l’alto per il Col
d’Izoard, mitico, con strada bellissima e panorami unici.
In cima ci sono motociclisti di vario tipo e la cosa mi diverte un sacco…
la foto di rito è d’obbligo e poi si riparte per arrivare
a Briancon. |
NONO GIORNO COL DU GALIBIER – COL DU TELEGRAPH – COL DE LA CROIX DE FER – LEX 2 ALPES - km 219 Il giro dei passi prosegue con un passaggio mitico: il Col du Galibier. Da Briancon si prende la N91, si arriva fino al Lautaret e proprio in cima al passo si gira a destra per il Col du Galibier. Si entra nel mito, nella leggenda del ciclismo. Qui è il loro regno, e i ciclisti vanno rispettati anche perché arrivare la in cima (2645 m s.l.m.) con le proprie gambe non è da tutti. Tu motociclista con i tuoi cavalli motore sotto il sedere ti senti piccolo piccolo e ti vorresti nascondere, ma il paesaggio è talmente bello e surreale che non puoi fare a meno di fermarti mille volte, di ammirare e fotografare. Si prosegue verso Valloire e si affronta il Col du Tèlègraphe, altro passo mitico e bellissimo. Arrivati alla N6 si gira a sinistra verso St. Jean, ma ci si stacca subito per girare a sinistra sulla D 926 e andare verso il Col de la Croix de Fer. La strada principale diventa piano piano una stradina un po’ insidiosa. Se si viene per fare delle gran pieghe, questo non è il posto adatto. I paesaggi sono ormai mozzafiato ovunque, non sai più da che parte girarti. Si prosegue per la D 526 su una strada bellissima fino a rincontrare la N91 per tornare verso casa. Attenzione, ormai è la terza volta che si fa questa strada, il ritmo aumenta sempre di più, si inizia a riconoscere la strada e a prevedere le curve… assolutamente da maniaco motociclista. |
DECIMO GIORNO SCIATA ALLE DEUX ALPES - km 180 Visti i prezzi abbordabili del noleggio e degli impianti, avevamo deciso di andare a sciare, in moto, con l’abbigliamento da moto, in cima al ghiacciaio. Avremmo preso anche un po’ di sole che non guasta mai. Se non fosse che di notte è venuto un temporale pauroso, alla mattina ci siamo alzati lo stesso per arrivare alle Deux-Alpes (sempre questi 80/90 km di curve da paura), già lungo la strada non c'erano proprio le premesse per una giornata di sole... ma la bufera in cima al ghiacciaio non ha permesso di aprire gli impianti. Mega delusione glaciale… torniamo alla tenda mesti mesti, non prima di esserci strafogati con paste appena sfornate e la pioggia che ci tormentava alle Deux-Alpes. |
UNDICESIMO GIORNO BRIANCON – MONGINEVRO – MONCENISIO – COL DE L’ISERAN – LA ROSIERE – COL DU PETIT ST BERNARD – AOSTA – IVREA - km 330 È già ora di tornare verso casa, ma prima è necessario concludere questa kermesse di passi alpini. La voglia di rientrare a casa è davvero poca, ma il desiderio di un piatto di pastasciutta è altissimo, quindi si torna con meno tristezza dentro. Da Briancon si prende la N94 per il Monginevro, bisogna fare attenzione a non lasciarsi prendere la mano visto che ci sono anche un tot di camion su questa strada che collega la Francia con l’Italia, passato il confine si va verso Oulx e poi sulla S 24 verso Susa, dove si svolta a sinistra sulla S25 per il Moncenisio, un passo pieno di motociclisti italiani e francesi che qui si incontrano per un aperitivo in uno dei tanti baretti sul lago del Mont Cenis. La strada è bellissima e curiosa, un piacere da fare anche con la moto carica, il lago è sprazzi di azzurro che si mescolano al paesaggio che diventa da cartolina con i fiori sul bordo della strada. Il ghiacciaio sulla destra, quando c’è brutto tempo, è davvero minaccioso, lassù ha appena nevicato, non sembra nemmeno di essere in agosto!! Col de l'Iseran e poi, proseguendo sulla D902 si arriva al bivio per Courmayeur, si prende la N90 che inizia con una bella serie di tornanti, La Rosiere e poi si valica il Piccolo San Bernardo, ultimo vero passo della nostra carrellata. Courmayeur, Morgex, Aosta… e poi ognuno fa la sua strada… Noi abbiamo scelto di passare da Ivrea, dove c’è la pasticceria Balla che fa una torta unica al mondo di una bontà paradisiaca. Non sto esagerando. Ricetta segreta, produzione esclusiva, prezzi da capogiro, ma per la TORTA 900 si fanno mille sacrifici. Dopo aver fatto scorta si prosegue verso le casa. Le vacanze sono finite, il baule delle esperienze e delle emozioni non si riesce più a chiudere, tante ne abbiamo incamerate in questo viaggio. |
TRASFERIMENTO: IVREA – BOLOGNA - km 329 |
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